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300 | ATTO PRIMO |
Cavaliere. Briccone! il fuoco forse
Acceso non avrà; tempo ci vuole,
Prima che fatta sia.
Lisetta. Se comanda, signor, gli do la mia.
Cavaliere. O via, giacche v’è pronta,
Di beverla da voi no non ricuso.
Lisetta. (Già lo sapevo). È scura di colore
La nostra cioccolata.
Cavaliere. Come a dire?
Lisetta. Io non vorrei ch’ella prendesse un fallo,
Credendo che l’avesse il color giallo.
Cavaliere. Vi piace di scherzar? Voi vi credete
Che non sappia che sia la cioccolata?
Lisetta. Oh, so ch’ella lo sa.
Lo so ch’è dilettante,
E so che in quante case ella conosce,
Suole andarla assaggiando.
Cavaliere. E quando io dico
Che sia buona, ella è tale.
Lisetta. In conoscerla so che non ha eguale.
Vado a servirla, e torno in un momento;
Può trattenersi qui, s’ella è contento. (parte
SCENA IV.
Il Cavaliere solo.
Che vien da quel salame! Ah, mi rapisce
A forza il cuor dal petto.
Mi viene l’acqua in bocca: oh benedetto!
Mi piaceria provarlo,
Ma mi vergogno. E di chi avrò vergogna,
Che qui non v’é nessuno? Presto, presto: