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IL POVERO SUPERBO | 299 |
Che soffron certuni
Sbasiti, digiuni.
Danari non hanno,
Ma spender ben sanno
La lor nobiltà.
Ed esser credendo
Del ceppo d’Enea,
Ricuopron d’idea
L’antica viltà.
SCENA III.
Il Cavaliere e Lisetta.
Lisetta. Via, compatite.
Non sa cosa si dica.
Cavaliere. il mio bastone
Gli farà far ragione. Impertinente!
Non pensano costoro
Che a mangiar, divertirsi,
Nè di servir si curano il padrone.
Guardate se colui
Il suo padrone è nel servir attento;
S’alza dal letto, e fugge
Senza darmi neppur la cioccolata.
Lisetta. La cioccolata, eh? Di qual colore,
Lustrissimo signore?
Cavaliere. Come? come? non bevo
Forse la cioccolata ogni mattina?
Prenderla soglio appunto in su quest’ora;
Io non ceno la sera,
E se a prenderla tardo,
Ho lo stomaco mio meno gagliardo.