Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
298 | ATTO PRIMO |
Scrocca. Per nobiltà,
Da dare agli altri1 ei ne ha, chi sente lui2.
Lisetta. Questo è il costume
Di chi, ignobile e ricco,
Si vede corteggiato, e che credendo
Che mai debba finire,
Spende tutto, e poi fa questa comparsa.
Scrocca. La cassa è vuota, e la sua tasca è arsa.
Lisetta. Un povero superbo
È peggior della peste.
Scrocca. Un’altra volta,
Carissima Lisetta.
(Volendo bere, arriva il Cavaliere, ed egli spaventalo gli cade3 il gotto di mano.
SCENA II.
Il Cavaliere in abito di confidenza, bastone lungo4 da campagna, e detti.
Scrocca. (Oh poveretto me!) (con timore
Cavaliere. Tu che fai qui?
Scrocca. Se la comanda anch’ella... 5
Cavaliere. Parti di qua subitamente.
Lisetta. Almeno
Permettete, signor, ch’egli finisca.
Cavaliere. Via di qui, villanaccio,
Indiscreto ghiottone,
O che io ti farò andar con il bastone.
Scrocca. Lustrissimo, ha ragione:
Alla salute sua. (beve) Or me ne vo,
E quando chiamerà, ritornerò.