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ATTO PRIMO.

SCENA PRIMA.

Stanza contigua alla cucina in casa di Pancrazio.

Lisetta e Scrocca che mangia.

Lisetta. Via, mangiate e bevete,

E vi faccia buon prò: statevi allegro1,
Nè temete di nulla.
Scrocca.   Generosa Lisetta,
Io vi sono obbligato:
Toccano il cuor questi bocconi al fresco
La mattina bonora2.
Lisetta. Mangiate, amico, pur, bevete ancora:
Volentieri lo do, questo è il mio genio,
Ed aiutar chi n’ha bisogno ho in uso.
Scrocca. Alla vostra salute. Oh benedetto! (beve
Alla vostra salute nuovamente.
Che balsamo, che nettare perfetto!
Lisetta. Ditemi un poco. Il Cavalier del Zero,
Vostro padron, come vi tratta?
Scrocca.   Male.
Io servo per disgrazia un animale
Ch’è povero e superbo.
Lisetta. E pur io non credei
Che fosse in stato tal.
Scrocca.   Quando discorre,
Par che sia ricco magno,
Ma però v’assicuro,
Che fa più d’un digiuno,
E che nella scarsella non ne ha uno.

  1. In questo verso manca nel testo la punteggiatura.
  2. Forma dialettale: a bon’ora.