Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/277


LO SPEZIALE 275
Mengone.   Ed io non posso...

Grilletta. Poverino! (per prenderlo
Mengone.   Si fermi. (anche lui
Grilletta.   Lasci.
Mengone.   Eh via.
(Tutti due vogliono levar di terra, con lazzi, toccano1 lamano, poi resta a Grilletta.
Grilletta. Prenda. (lo vuol dare a Mengone
Mengone.   Questa non è più roba mia.
Grilletta. Lo vuò restituir.
Mengone.   Non lo permetto.
Grilletta. Che ne ho da far?
Mengone.   Lo può portare in petto.
  Deh, per pietà, mia cara,
  Portatelo, vel dono.
  Picciolo, è vero, il dono,
  Ma non è scarso il cor.
Grilletta.   L’accetterei, ma temo;
  Ah, non vorrei che poi...
  Un ladro siete voi,
  Che mi ha rapito il cor.
Mengone.   Dolce furto, che mi piace!
Grilletta.   Vo cercando la mia pace.
(a due   Mi consola il dio d’amor.
Mengone.   Grillettina, piccinina,
  Metti il nastro.
Grilletta.   Signor no.
Mengone.   Dallo a me, che il metterò.
Grilletta.   Non lo voglio, signor no2.
  Vallo dare alla Cecchina.
Mengone.   Dallo qui, lo strapperò.
Grilletta.   Signor no.
Mengone.   Grillettina.

  1. Zatta: tocca. Nell’ed. Fenzo è stampato con abbreviazione: tocc. la mano.
  2. Così l’ed. Zatta. Nell’ed. Fenzo ti legge solo: Non lo voglio.