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LO SPEZIALE 271
Sempronio. Leggiamo. Il re delle Molucche

Ha mandato in Italia
A provveder di droghe,
Di cordiali e sciroppi un capitale,
E vuol al suo servizio uno speziale.

Lucindo. Sentite?
Sempronio.   Ma se i Turchi
Non usan medicine.
Lucindo. Leggete pure, e sentirete il fine.
Sempronio. Vedendo che la peste
Fece strage l’altr’anno,
Vuol riparare il danno
Con introdurre dei medicamenti.

Per la peste ho un cordial che fa portenti.
Lucindo. Sarebbe il vostro caso.
Sempronio.   Seguitiamo.
Ei manda due Bassà
Carichi di casnà
, vuol dir quattrini,
Con ordine di seco
Trasportare in Turchia
Un buon speziale, ed una spezieria.

Dove mai sbarcheranno?
Lucindo.   Sono a vista
Di queste spiaggie. Hanno mandato in terra
Con un caichio questo foglio loro,
E alquante borse d’oro,
E in questa terra chiedono licenza
Di principiar la loro diligenza.
Sempronio. Vengano, son padroni; questa volta
Lascio la patria mia.
A fare lo speziai vado in Turchia.
Lucindo. Volete che per voi
Introduca il discorso?
Sempronio.   Sì, vi prego.
Se si farà il negozio,