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264 | ATTO SECONDO |
Ciò che vuole ch’io scriva,
Ed io la servirò.
Sempronio. Scriva, signor notaro, io detterò.
SCENA XI.
Mengone anch’egli da Notato, con baffi, e detti.
Fui a tempo avvisato). (da sè
Sempronio. Chi è lei? (vedendo Mengone
Mengone. Sono il notaro.
Sempronio. Non ve n’è piò bisogno,
Lei è tardi arrivato.
Volpino. (Il negozio va mal. Sono imbrogliato). (da sè
Mengone. Ma se sono venuti a scomodarmi,
Bisognerà pagarmi.
Sempronio. Cosa dice? (a Volpino
Volpino. Dico ch’io sono il primo.
Mengone. Ed io non mi confondo:
Scriverò come vuol, primo o secondo.
Sempronio. Via, facciamo così:
Avranno entrambi le mercedi sue;
Scriveran tutti due
Una copia per uno. Son contenti?
Mengone. Contentissimo son.
Volpino. Ma non vorrei...
Sempronio. Se si contenta lui, taccia ancor lei.
Grilletta. (Qualche scena graziosa ora mi aspetto). (da sè
Sempronio. D’accordo tutti due scrivinonota, io detto.
Colla presente
Scrittura privata
Resta accordata
La bella Grilletta.
1
- ↑ Così il testo.