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LO SPEZIALE 263
Una figlia prudente. Ah, non avete

Al mondo paragone.
Grilletta. (Io di rabbia morir farò Mengone). (da sè
Sempronio. Ora verrà un notaro.
Grilletta.   A cosa fare?
Sempronio. L’ho mandato a chiamare,
Perchè voglio a drittura,
Che fra di noi si faccia la scrittura.
Grilletta. Ma con qual fondamento
Lo mandaste a chiamar?
Sempronio.   Sperai senz’altro,
Che avreste il mio pensiero secondato,
E vedo che non m’ho niente ingannato.
Grilletta. (Ah, poi mi pentirò). (da sè
Sempronio.   (Non mi credevo
Sì presto guadagnarla). (da sè
Grilletta. (Basta, ci penserò prima di farla). (da sè

SCENA X.

Volpino in abito da Notaro, con baffi, e detti.

Volpino. (Fortuna, se potessi

Ingannare costui, l’avrei pur caro), (da sè, in distanza
Sempronio. Che comanda, signor?
Volpino.   Sono il notaro.
Sempronio. Padrone, favorisca.
Vorrei, se si contenta,
Formar fra me e Grilletta
Di matrimonio certa scritturetta.
Volpino. (Colui mi disse il vero), (da sè) Eccomi pronto.
Sempronio. Grilletta, ecco il notaro.
Presto, portate carta e calamaro. (Servo porta l’occorrenze
Grilletta. (Mi batte il core). (da sè