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256 | ATTO SECONDO |
È un non so che l’amor
Che dà tormento al cor,
Eppure un cor non v’è
Che da quel non so che
Pace non speri ancor.
Da questa fonte viva
Il bene e il mal deriva,
E l’alma va penando,
Sperando il suo ristor. (parte
SCENA V.
Grilletta, poi Mengone.
Grilletta. Non sa che sia l’amore;
Però con innocenza
Va facendo l’amor per eccellenza.
Mengone. Eccola... Non vorrei...
Che il padron mi vedesse.
Grilletta. Ehi! che ne dite?
Siamo stati scoperti.
Mengone. Io lo dicevo,
E di peggio attendevo.
Però non è passata;
Mi aspetto dal padron qualche bravata.
Grilletta. Ma concluder conviene: o dichiararsi
Senza tanta paura,
O lasciarci a drittura1.
Mengone. Lasciarci? Non ho core...
Dichiararci? Ho timore.
Risolvere non so.
Grilletta. Convien che mi diciate o sì, o no.
- ↑ Fenzo e Zatta: a dirittura.