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ATTO SECONDO.
SCENA PRIMA.
Camera interna della Spezieria.
Sempronio, poi Lucindo e Volpino.
Me la fanno sugli occhi. Io mi lusingo
Di sposar la pupilla, e di pigliarmi
Codesto buon boccone,
E lei fa la graziosa con Mengone.
Ma ci rimedierò.
Lucindo. La riverisco.
Sempronio. Schiavo suo.
Volpino. Padron mio.
Sempronio. Bacio la mano.
Se han bisogno di nulla,
Vadano in spezieria.
Lucindo. Vorrei parlare con vussignoria1.
Sempronio. Parlino col garzone.
Volpino. Ho bisogno di lei, signor padrone.
Sempronio. Spicciamoci, di grazia;
Che voglion lor signori?
Lucindo. Io deggio dirle,
Che amor co’ dardi suoi...
Amico caro, principiate voi. (a Volpino
Sempronio. Dica lei. (a Volpino
Volpino. Sappia dunque,
Che due teneri amanti...
Ditelo voi; non posso andare avanti. (a Lucindo
- ↑ Fenzo e Zatta, qui e altrove: vusignoria