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LO SPEZIALE 241
Lucindo. Non temete, mia vita;

Tutto vostro sarò. Voi disporrete
Di me, de’ pensier miei...
Albina. Dolce linguaggio
Degli amanti è codesto. Ah, poi si cangia
Dagli sposi talor.
Lucindo.   Deh, non temete.
Se tenero amator vi sono adesso,
Sarò1, bell’idol mio, sempre lo stesso.
  Da quei vaghi amati rai
  Ho imparato a sospirar;
  Nel mio cor non potrà mai
  Altra fiamma scintillar.
  La mia fede, l’amor mio.
  Sol nell’onde dell’oblio
  Nel mio sen potrà mancar. (parte

SCENA IX.

Albina, poi Grilletta.

Albina. Poco non è, che il genitor non m’abbia

E sorpresa, e sgridata. Oh, son pur stanca
Di languire e penar!
Grilletta.   Che fate, Albina,
Qui nella spezieria?
Albina.   Chieder volevo,
Avendo il core oppresso,
A mio padre un cordiale.
Grilletta. Eh, per il vostro male
Il cordial saporito,
Che potria risanarvi, è un bel marito.
Albina. (Oimè!)
Grilletta.   Non arrossite.
Ehi, Albina, sentite:

  1. Fenzo: Sarà.