Mengone. Sì signore.
(Maledetto dottore!
Non l’intendo, nè mai l’intenderò;
Ma la pratica adesso adoprerò). (da sè
Lucindo. Si potrebbe ad Albina
Dir due parole?
Volpino. E due dirne a Grilletta?
Mengone. Questa è un’altra ricetta.
Signori miei, voi l’intendete male;
Io non faccio il mezzan, fo lo speziale.
Lucindo. Via, via, non vi alterate.
Volpino. Fateci la ricetta, e perdonate.
Mengone. Dite... per chi servire
Deve il medicamento? (a Lucindo
Lucindo. Per uno che patisce indigestione.
Mengone. Buono! E questa pozione
Per chi voi la prendete? (a Volpino
Volpino. Per uno che non può... se m’intendete.
Mengone. Ho inteso; ciascheduno
Avrà le cose sue.
Ora presto vi servo tutti due.
Per quel che ha mal di stomaco,
Vi vuol del reobarbaro;
Per quel che ha il corpo stitico,
La manna opererà.
Presto, portate qua. (ad un Giovane
Di questo quantum sufficit;
Di questa due manipoli.
Faremo una pozione,
Ed una confezione:
E quel che ha mal di stomaco,
I chiodi mangerà;
E quel che ha il corpo stitico,
Le viscere anderà1. (parte
- ↑ Così il testo.