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I BAGNI D'ABANO 21
Non voglio star più qui.

Luciano.   Però non sento
Del ventre ancor timpanica la pelle.
Rosina. Siete pien di malanni e di schinelle.
Luciano. È ver, ma guarirò.
Rosina.   Se foste sano,
In verità, signore,
Voi potreste dispor de’ fatti miei.
Luciano. Se mi voleste ben, risanerei1.
Rosina. Ma io non son sì pazza
Un cadavere amar; vorrei vedervi
Lesto, svelto, robusto,
Allegro, e di buon gusto, e allora poi
Tutto questo mio cor saria per voi.
Luciano. Animo, vada via
Questa malinconia.
Parmi d’esser cangiato.
M’hanno que’ begli occhietti risanato.
  Vuò star allegramente.
  Non vuò pensar a niente,
  Mi sento giubilar...
  Oimè, la testa mia!
  La camera va via,
  E parmi di mancar...
  No, no, non sarà niente,
  Vuò star allegramente,
  E non ci vuò pensar.
  Oimè! che gran dolore!
  Il povero mio core...
  No, no, non sarà niente,
  Mi sento giubilar. (parte

  1. Fenzo: risanerei.