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14 febbraio 1757: "Nel Teatro di S. Benetto dall’alto de’ Palchi si gettarono al Popolo quantità de Sonetti stampati coll’accompagnamento de vivi cotornmi, fasani e colombi per il valore di duecento Ducati, il tutto a merito di... Grisolini, detta la Farinetta [sic] celebre Ballerina, auspiciata da S. E. Gerolamo Mocenigo”, Era questa, credo, la Zanetta, che nel ’59 troviamo pure a Napoli, al S. Carlo (è detta Anna invece di Giovanna: Croce, 488).

Immensa fu la fortuna del Filosofo di campagna. Fin dal 1755 lo vediamo nel giugno a Dresda (per un patto che il Goldoni aveva con quel teatro: v. lett. al co. Arconati - Visconti, 22 ott. 1751), nell’estate a Milano e nell’autunno a Firenze; poi nel genn. ’56 a Bologna, nell’estate a Siena a Civitavecchia a Mannheim, nell’autunno a Venezia ancora e a Genova; nel cam. ’57 a Roma (ridotto a semplice Intermezzo) a Bergamo a Novara, e nel marzo a Berlino; nel cam. del ’58 a Modena e a Loreto (?), nella primavera a Parma e l’anno stesso a Pistoia e a Pietroburgo; nel ’59 a Bruxelles e a Torino, nel ’60 a Reggio e a Madrid, nel ’61 a Bologna e a Londra, nel ’62 a Praga a Milano a Dublino a Londra, nel ’64 a Francoforte, nel ’65 a Como e a Treviso, nel ’67-68 a Londra, nel ’69 a Stralsunda, nel ’70 a Belluno e a Bologna, nel ’70-71 a Parma, nel ’71 a Schwetzingen, nel ’77 a Ratisbona a Revai e a Riga, e finalmente nell’80 a Stoccolma: ma tante altre recite sfuggirono certamente finora agli studiosi (v. Piovano, B. Galuppi, in Rivista Mus. It., 1907, pp. 342-343). Il titolo del dramma fu spesso alterato e trasformato, insieme col libretto, nella Serva astuta, nel Tutore burlato, nel Tutore e la pupilla e nel Filosofo ignorante di campagna.

Il Burnmey assistette alla rappresentazione che si fece nel King’ s Theatre di Londra, nel 1761, con aggiunte e varianti del maestro Cocchi, e ne parlò con entusiasmo. "Questa burletta sorpassava in merito musicale tutte le opere buffe che si diedero in Inghilterra sino alla Buona figliuola" (A general history of music ecc., London, 1789, t. IV, pp. 474-475: tolgo la cit. al Piovano, l. c., 344). Molto gli piacque la buffa Paganina (Maria Angiola Paganini, moglie di Carlo) nelle vesti di Lesbina, e la Eberardi nell’aria della Lena: La pastorella al prato (II, 16).

Venne esumato il Filosofo nel 1907 a Venezia, in occasione del secondo centenario della nascita di Carlo Goldoni e fu eseguito tre volte nel Liceo Benedetto Marcello, con profondi tagli e mutazioni, sotto la direzione del m. Wolf-Ferrari, futuro autore delle Donne curiose e dei Quattro rusteghi. Dopo la prima recita, così scriveva Mario Pascolato nella Gazzetta di Venezia (1 marzo): "Dopo un fresco preludio, agile e snello, la tela si alza su un delizioso quadretto... La musica, tutta grazia, tutta sorriso di melodia, colpisce subito gli ascoltatori come una dolce sorpresa. Mezzo secolo prima di Mozart, a Venezia, si scriveva dunque così? E l’osservazione che prima s’impone è quella della perfetta corrispondenza della veste musicale colla parola. Subito, nel canto sconsolato di Eugenia: L’afflitta padroncina [nel testo goldoniano è l’aria della Lena, a. I, sc. 6], quale esattezza di espressione, quale scrupolosa