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20 ATTO PRIMO
Rosina. Chiamate?

Luciano.   (Oh che beltà! ritorno in vita).
Rosina. Cosa avete, signor?
Luciano.   Mi passa un poco.
Mi sentia venir male.
Rosina. V’abbisogna un cordiale?
Luciano.   Sì, ma presto.
Rosina. Un cordiale di corda è pronto e lesto.
Luciano. Mi burbate?
Rosina.   Su via, venite a pranzo.
Suonato è già del1campanin l’invito.
Luciano. Perduto ho l’appetito.
Il calor naturale è andato via.
Rosina. Con buona grazia di vussignoria. (vuol partire
Luciano. Dove andate?
Rosina.   Signore,
Voi mi fate venire il mal di core.
Luciano. Ed io, stando con voi,
Par2 che mi senta minorar il male.
Voi mi fate più ben d’ogni cordiale.
Rosina. (Se credessi far bene i fatti miei...
Se dicesse davver, lo guarirei).
Luciano. Ah, la gran bella cosa è la salute!
Rosina. Ma voi che male avete?
Luciano. Oh cielo! non vedete?
Non vedete che faccia trista e rossa?
Rosina. Il rosso è una bellezza.
Luciano. Segno è di tisichezza.
Rosina.   Oh quest’è bella!
Tisico voi? Oh, che vi porti l’orco.
Se siete grasso, che parete un porco.
Luciano. Questa grassezza mia
Tende all’idropisia.
Rosina.   Quand’è così,

  1. Guibert-Orgeas e Zatta: dal.
  2. Zatta, per errore: Fate.