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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA 205
Nardo. In primis, che l’affetto

Non sia troppo, nè poco,
Perchè il poco non hasta, e il troppo annoia;
È la mediocrità sempre una gioia.
Lesbina. Com’ho da regolarmi
Per star lontana dagli estremi?
Nardo.   Udite:
Per fuggir ogni lite,
Siate amorosa, se il marito è in vena;
Non lo state a seccar, se ha qualche pena.
Lesbina. Così farò.
Nardo.   Sul punto
Della bella onestà,
Non v’è mediocrità. Sia bella o brutta,
La sposa d’un sol uom dev’esser tutta.
Circa l’economia, potrete qui
Regolarvi così:
Del marito il voler seguire ognora,
E non far la padrona e la dottora.
Lesbina. Così farò, son della pace amica;
Obbedirvi sarà minor fatica.
Nardo. Or mi sovvien che un altro capitale
M’offeriste di lingua.
Lesbina.   È ver.
Nardo.   Se questo
Mi riuscirà molesto,
In un più necessario il cambierò.
Lesbina. Ho inteso il genio vostro.
Non vi sarà pericolo,
Che vi voglia spiacer nè anche in un piccolo.
Nardo. Quand’è così, mia cara,
Porgetemi la mano.
Lesbina.   Eccola pronta.
Nardo. Del nostro matrimonio
Invochiamo Cupido in testimonio.