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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA | 189 |
Perchè nata in città per accidente,
Perchè bene sa far l’impertinente.
Eppur, quando ci penso,
Bella vita è la nostra, ed onorata I
Sono alla sorte ingrata,
Allorchè mi lamento
D’uno stato ripien d’ogni contento.
La pastorella al prato
Col gregge se ne va,
Con l’agnelline allato
Cantando in libertà.
Se l’innocente amore
Gradisce il suo pastore,
La bella pastorella
Contenta ognor sarà. (parte
SCENA XVII.
Camera in casa di Don Tritemio.
Don Tritemio e Lesbina.
Questo signor Rinaldo è un temerario.
Gli ho detto civilmente
Ch’Eugenia è data via;
Egli viene a bravarmi in casa mia?
Lesbina. Povero innamorato!
Lo compatisco.
Tritemio. Brava!
Lo compatisci?
Lesbina. Anch’io
D’amor provo il desio;
Desio però modesto;
E se altrui compatisco, egli è per questo.