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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA 187
Finsi il grado, egli è ver, perchè v’adoro.

Per voi languisco, e moro.
Confesso il mio fallire;
Ma voglio essere vostra, oppur morire.
Nardo. (Poverina!) (da sè
Lena.   Vi pare,
Che convenga sposare
A un uom1, come voi, femmina tale?
Nardo. Non ci vedo alcun male.
Per me nel vostro sesso
Serva, o padrona sia, tutt’è lo stesso.
Lesbina. Deh, per pietà donate
Perdono all’error mio.
Nardo. Se mi amate di cor, v’adoro anch’io.
Per me sostengo e dico,
Ed ho la mia ragione,
Che sia la condizione un accidente.
Sposar una servente
Che cosa importa a me, se è bella e buona?
Peggio è assai, s’è cattiva, una padrona.
  Se non è nata nobile,
  Che cosa importa a me?
  Di donna il miglior mobile
  La civiltà non è.
  Il primo è l’onestà;
  Secondo è la beltà;
  Il terzo è la creanza;
  Il quarto è l’abbondanza;
  Il quinto è la virtù,
  Ma non si usa più.
  Servetta graziosa,
  Sarai la mia sposa,
  Sarai la vezzosa,
  Padrona di me. (parte

  1. Zatta: A un uomo ecc.