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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA 185
Quand’ho un poco di bene, mi consolo,

Ma quel poco di ben Io voglio solo.
Lesbina. Che dite? Io non v’intendo.
Nardo.   Chiaramente
Dunque mi spiegherò:
Siete impegnata, il so, con altro amico;
E a me di voi non me n’importa un fico.
Lesbina. V’ingannate, lo giuro. E chi è codesto.
Con cui da me si crede
Impegnata la fede?
Nardo.   È un forestiero 1,
Che mi par cavaliero,
Giovane, risoluto, ardito e caldo.
Lesbina. (Ora intendo il mister: sarà Rinaldo).
Credetemi, v’inganna.
Vostra sono, il sarò, ve l’assicuro;
A tutti i Numi il giuro:
Non ho ad alcuno l’amor mio promesso;
Son ragazza, e ad amar principio adesso.
Nardo. Eppure in questo loco,
Tutt’amor, tutto foco,
Sostenne il cavaliero,
Che voi siete sua sposa.
Lesbina.   Ah, non è vero.
Di mendace e infedel non vuò la taccia.
Lo sosterrò di tutto il mondo in faccia.
Qualch’error vi sarà, ve lo protesto.
Tenero cuore onesto
Per voi serbo nel petto;
Ardo solo per voi di puro affetto.
Nardo. (Impossibile par ch’ella m’inganni). (da sè
Lesbina. Tenera sono d’anni,
Ma ho cervello che basta, e so ben io,
Che divider amor non può il cor mio.

  1. Fenzo: forastiero.