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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA 183
  Voglio cantare,

  Voglio suonare,
  Voglio godere
  Fin che si può.
Rinaldo. Galantuom, siete voi
Quello che Nardo ha nome?
Nardo.   Signor sì.
Rinaldo. Cerco appunto di voi.
Nardo.   Eccomi qui.
Rinaldo. Ditemi: è ver che voi
Aveste la parola
Da don Tritemio per la sua figliuola?
Nardo. Sì signore, l’ho avuta;
La ragazza ho veduta;
Mi piace il viso bello,
E le ho dato stamane anco l’anello.
Rinaldo. Sapete voi qual dote
Recherà con tai nozze al suo consorte?
Nardo. Ancor nol so...
Rinaldo.   Colpi, ferite e morte.
Nardo. Bagattelle, signor! E su qual banco
Investita sarà, padrone mio?
Rinaldo. Sul dorso vostro, e il pagator son io.
Nardo. Buono! Si può sapere,
Almen per cortesia,
Perchè vossignoria
Con generosità
Allo sposo vuol far tal carità?
Rinaldo. Perchè di don Tritemio
Amo anch’io la figliuola,
Perchè fu da lei stessa
La sua fede promessa a me suo sposo,
Perchè le siete voi troppo odioso.
Nardo. Dite davver?
Rinaldo.   Non mentono i miei pari.