Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA | 179 |
Così tu m’ingannasti?
L’offeso cuor aspetta
Vendetta - anche di te1. (parte
SCENA VIII.
Eugenia, Don Tritemio e Lesbina.
Tritemio. (Ho un tantin di paura). (da sè
Eugenia. (Ahi che tormento!) (da sè
Tritemio. Orsù, signora pazza, (ad Eugenia
Ho capito il rossor che cosa sia.
Quel che voglia colui, vado a sentire;
Poi la discorrerem. S’ha da finire, (in atto di partire
Lesbina. Sì signor, dite bene. (a don Tritemio
Tritemio. E tu, fraschetta, (a Lesbina
Tu alimentasti dell’amante il foco?
Vado, e ritorno; parlerem fra poco. (parte
SCENA IX.
Eugenia e Lesbina.
Solo per tua cagion sono in periglio.
Lesbina. Loderete nel fine il mio consiglio.
Questa cosa finor mi pare un gioco;
Non mi perdo, davver, per così poco.
Eugenia. Prenditi questo anello.
Lesbina. Eh no, signora mia.
Eugenia. Prendilo; o giuro al Ciel, lo getto via.
- ↑ Nella ristampa del Filosofo di campagna, fatta dal Fenzo nel 1756, quest’aria fu sostituita da un’altra che riferiamo nell’Appendice.