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176 | ATTO SECONDO |
Rinaldo. Ben, vi prendo in parola.
Tritemio. Chiamerò la figliuola.
S’ella non fosse in caso,
Del mio buon cuor sarete persuaso.
Rinaldo. Sì; chiamatela pur, contento io sono;
Se da lei son escluso, io vi perdono.
Tritemio. Bravo I Un uom di ragion si loda e stima.
S’ella non puole, amici come prima,
Io son di tutti amico,
Son vostro servitor.
Un uomo di buon cor
Conoscerete in me.
La chiamo subito;
Verrà, ma dubito
Sconvolta trovisi
Da un non so che.
Farò il possibile
Pel vostro merito,
Che per i titoli,
Per i capitoli,
Anche in preterito
Famoso egli è. (parte
SCENA VI.
Rinaldo, poi Don Tritemio ed Eugenia.
Di sua man, del suo cor certo son io.
Veggola che ritorna
Col genitore allato;
Della gioia vicino è il dì beato.
Tritemio. Eccola qui; vedete se son io
Un galantuomo1.
- ↑ Zatta ha l’interrogativo.