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I BAGNI D'ABANO 15
Con quell’ipocondriaco malorato,

Resister non si può. Son disperato.
Marubbio. Ma che male ha egli mai?
Pirotto.   Te lo dirò.
Il suo male io lo so.
Egli era innamorato.
La donna l’ha burlato,
Ha gettato i denar senza sparagno;
Or pien d’ipocondria venuto è al bagno.
Marubbio. Qui si sentono, in vero,
Graziose malattie. La vedovella
Che poc’anzi dal bagno
Escire hai tu veduta,
A bagnarsi è venuta,
Perchè patisce un certo mal curioso1,
Quando la poverina è senza sposo.
Pirotto. Anche il signor Riccardo,
Che uscì dopo di lei, pieno è di doglie,
Perchè il suo genitor non gli dà moglie.
Marubbio. E tu perchè ti bagni?
Pirotto. Per dar gusto al padrone,
Anch’io mi bagno per conversazione2
Marubbio. Sicchè di tanta gente
Che viene in questi deliziosi guazzi,
Il numero maggiore è quel dei pazzi.
  Son due brutte infermità
  Che fan l’uomo disperato:
  Per amore delirar,
  E la borsa non cantar.
  Ma con l’oro e con l’argento,
  Borsa piena e cuor contento
  Ogni mal fa risanar. (parte

  1. Edd. Guibert e Zatta: cruccioso.
  2. Così tutta le edizioni. Forse è da correggere: conservazione.