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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA 167
Nardo.   Vieni al mio seno,

  Sposina mia.
Lena.   Signora zia,
  A voi m’inchino.
(a tre   Dolce destino,
  Felice amor!
Lesbina.   Parto, parto: il genitore.
Nardo.   Perchè parti?
Lesbina.   Il mio rossore
  Non mi lascia restar qui.
(entra nella camera di dove è venuta
Nardo.   Vergognosetta
  La poveretta
  Se ne fuggì.
Lena.   Se fossi in lei,
  Non fuggirei
  Chi mi ferì.
Tritemio1.   La ricerco, e non la trovo.
  Oh che smania in sen io provo!
  Dove diavolo sarà?

Nardo.
Lena.
(a due

Ah ah ah. (ridono

Tritemio.   L’ho cercata su e giù:

  L’ho cercata qua e là.

Nardo.
Lena.
(a due

Ah, ah, ah.(ridono

Tritemio.   Voi ridete? come va?

Nardo.   Fin adesso è stata qua.
Tritemio. Dov’è andata?
Lena.   È andata là. (accenna ov’è entrata
Tritemio.   Quando è là, la troverò,
  E con me la condurrò, (entra in quella camera

  1. Qui nell’ed. Zatta, arbitrariamente, si fa cominciare un’altra scena, cioè “Scena XIII. - Don Tritemio e detti”.