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IL FILOSOFO DI CAMPAGNA 163
Troppo presto volea far da marito.

Ecco il ricco villano;
Ora son nell’impegno;
Tutta l’arte vi vuol, tutto l’ingegno.
Nardo. Chi è qui?
Lesbina.   Non ci vedete?
Per ora ci son io.
Nardo. Bondì a vossignoria.
Lesbina.   Padron mio.
Nardo. Don Tritemio dov è?
Lesbina.   Verrà fra poco.
Potete in questo loco
Aspettar, se v’aggrada.
Nardo.   Aspetterò.
Voi chi siete, signora?
Lesbina.   Io non lo so. (modestia
Nardo. Sareste per ventura
La figliuola di lui, venuta qui?
Lesbina. Potria darsi di sì.
Nardo. Alla ciera mi par...
Lesbina.   Così sarà.
Nardo. Mi piacete davver.
Lesbina.   Vostra bontà.
Nardo. Sapete chi son io?
Lesbina.   No, mio signore.
Nardo. Non ve lo dice il core?
Lesbina. Il cor d’una fanciulla,
Se si tratta d’un uom, non sa dir nulla.
Nardo. Eh furbetta, furbetta. Voi mi avete
Conosciuto a drittura.
Delle fanciulle al cor parla natura.
Lesbina. Siete forse...
Nardo.   Via, chi?
Lesbina.   Nardino bello?
Nardo. Sì, carina, son quello;