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118 ATTO SECONDO


SCENA XII.

Don Ramerino, Rosalba, un Medico, un Chirurgo e detti.

Cavaliere.   Chi son costoro?

Ramerino. (A lei, signor dottore;
Visiti l’ammalato, per favore).
Rosalba. (Signor chirurgo, in fretta
Prepari il moccolino e la lancetta).
Artimisia. (Questa scena per mille io non darei).
(il Medico e il Cerusico s’accostano al Cavaliere
Cavaliere. Che vogliono da me, signori miei?
Il polso? Andate via, non son malato.
(il Medico gli vuol tastare il polso
Sangue? Signor cerusico1 sguaiato,
Signor dottor, che impertinenza è questa?
Vi do or or qualche cosa in su la testa.
(Il Cerusico con la lancetta accenna dovergli cavar sangue
Artimisia. È pazzo il poverino.
Cavaliere. Dite, don Ramerino,
Dite, Rosalba mia,
Quella non è Artimisia?
Artimisia.   Oh che pazzia!
Non mi conosce più.
Cavaliere.   Sì, vi conosco;
Sì, vi conosco, ingrata,
Barbara, dispietata.
Artimisia.   Presto, presto,
Signor dottor, signor chirurgo, presto,
Cavate al poverello
Quattro libbre di sangue dal cervello.
(Il Medico ed il Chirurgo si vanno accostando per fermarlo, e così gli altri ancora, mentre egli dice l’aria seguente:
Cavaliere.   Non v’accostate, non mi toccate,

  1. Fenzo: cirusico.