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116 ATTO SECONDO
Ramerino. (Par che sano favelli). (piano ad Artimisia

Artimisia. (Passare alla mestizia,
Dopo tanta allegria,
È l’effetto più ver della pazzia). (piano a don Ramerino
Cavaliere. Rispondetemi almeno, o sì, o no;
Ah, se voi mi schernite, io morirò.
Rosalba. (Parla bene finor). (plano ad Artimisia
Artimisia.   (No, v’ingannate.
Dir di voler morir, senza un perchè,
Son parole da pazzo, e pazzo egli è). (piano a Rosalba
Cavaliere. Ah crudele, spietata,
Barbara donna ingrata!
Voi negate al mio mal pietà e conforto?
Così voi mi trattate? Oimè, son morto.
Artimisia. (Presto, il medico, presto, ed il cerusico).
Ramerino. (In fatti è tutto foco.
Par un che persi abbia i danari al gioco).
Rosalba. (È pazzo per amor; se fossi in lei,
Da sì fatta pazzia lo guarirei). (da sè, e parte

SCENA XI.

Artimisia ed il Cavaliere.

Cavaliere. Possibile, mia cara,

Che spietata così?...
Artimisia. Con chi parlate?
Cavaliere. Con voi, mio ben.
Artimisia. Chi siete?
Non vi conosco. E voi mi conoscete?
Cavaliere. Stelle, non siete voi
Artimisia, il mio nume, il mio tesoro?
Artimisia. Che Artimisia? che dite?
La contessa son io di Montebello.
Voi avete, meschin, perso il cervello.