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106 ATTO SECONDO


SCENA III.

Artimisia e detti.

Artimisia.   Olà, fermate.

Pacchione. Ma perchè?
Rosalba.   Poverino!
Deh lasciate ch’ei beva
Questo caffè di zucchero ripieno.
Artimisia. Non signore.
Pacchione.   Perchè?
Artimisia.   Perchè è veleno.
Pacchione. Veleno?
Rosalba.   (Oimè, che dite?) (piano ad Artimisia
Artimisia. (State zitta; ridete, e non partite). (piano a Rosalba
Pacchione. Qual tradimento è questo?
Artimisia. Tal periglio funesto
Per cagione del merto a voi sovrasta.
Ho scoperto l’arcano, e tanto basta.
Pacchione. Chi vuolmi avvelenar?
Artimisia.   Tutti.
Pacchione.   Ma come?
Artimisia. L’amor, la stima che ho per voi nel petto,
Tutti accese d’invidia e di dispetto.
A comperar veleni
So che taluno è stato,
E voi temer dovete
Tutto quel che mangiate e che bevete.
Pacchione. Dunque me n’anderò.
Artimisia.   Mi maraviglio.
Voi dovete restar.
Pacchione.   Ma se mi vogliono
Avvelenar?
Artimisia.   Difendervi potete.
Basta che non mangiate e non bevete.
Pacchione. Mangiare, o non mangiar, per me è tutt’uno;