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DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM 99
L’ora s’avanza, e per destin fatale,

Quel vitel sì prezioso anderà a male.
Artimisia. Ecco il solito stil...
Pacchione.   Per me non parlo.
Per me fatta non è quella pietanza,
Io mi pasco d’amore e di speranza.
Artimisia. Sentite? (al Cavaliere
Cavaliere.   E poi direte
Che son io l’infedel che non v’adora.
Artimisia. Questa cosa finor non dissi ancora.
Cavaliere. Dunque, se del mio amor...
Artimisia.   Tacete, lo peno
Nel vedervi penar, miseri entrambi.
L’ora in fatti del pranzo
Avanzando si va; mi disse il cuoco,
Che vi manca non poco a dar in tavola,
E affamata son io, come una diavola.
Qualche cosa si faccia almeno intanto.
Diciamo una canzone,
Stiamo un po’ in allegria,
Beviam la cioccolata in compagnia.
Pacchione. Sì, sì, la cioccolata
Darà un po’ di ristoro.
Cavaliere. Scemerà una canzone il mio martoro.
Artimisia. Eccola qui la canzonetta amena
Con musica e parole.
Ecco la cioccolata a chi ne vuole.
Pacchione. (Questa è per me). (da sè
Cavaliere.   Porgete a me quel foglio.
Artimisia. Aspettate, che pria bevere io voglio.
Pacchione. (E quando me la dà?) (da sè
Cavaliere.   Potrei frattanto
Darle una ripassata.
Pacchione. Si raffredda quell’altra cioccolata.
Artimisia. Ho finito. Tenete;