Sta schiava, te prometto
Che Mirmicaina no valer un peto1.
Albumazar. Ho desio di vederla. È forse questa
Turca come siam noi?
Ruscamar. No, star taliana.
Albumazar. Come ha nome?
Ruscamar. Lugrezia, e star romana.
Albumazar. Vado dunque a vederla;
S’ella più di costei mi sembra bella,
Io risolvo lasciar questa per quella. (in atto di partire
Mirmicaina. Oe, patron, se burlemio?
Andemio, o non andemio?
Albumazar. Per ora non si può;
Aspetta ancora un poco, e tornerò.
Mirmicaina. Adesso son in gringola2;
Se me scampa la voggia,
Poi anch’esser che mi più no ve voggia.
Albumazar. Eh non v’è dubbio; allora
Ch’io ti dessi3 un amplesso,
Il tuo cuore per me saria lo stesso.
Gallinetta che s’adira
Col suo gallo innamorato,
Se lo vede sconsolato,
Tutt’intorno a lui s’aggira,
Cantuzzando coccodè.
Ei la sgrida, e la gallina
Al suo gallo umil s’inchina,
Dimandandogli mercè.
Gallinetta etc.
- ↑ Nelle vecchie edizioni è stampato petto, in grazia della rima.
- ↑ Allegra e vogliosa: vol. I, 194, XII, 197 ecc.
- ↑ Valvasense e Tevernin: dassi.