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LUGREZIA ROMANA 71
Maimut.   Ischinai Scialacabalai

  Uzchimoch iraschimintoch1.
  Ah ah, lacabà,
  Trimotensciacà,
  Marmute, fripute,
  Scialacabalà. (parte con Guardie

SCENA II.

Albumazar, poi Mirmicaina con seguito di Donne turche.

Albumazar. Vieni, bell’idol mio;

Il monarca d’Oriente umiliar brama
Dinanzi a te la coronata fronte.
Mirmicaina. Serva: la reverisso.
Albumazar. Al cor d’Albumazare
Fece piaga mortal la tua beltade.
Mirmicaina. Infatti siora mare
Sempre la mel diseva,
Che per la mia bellezza
Mi meritava el titolo d’Altezza.
Albumazar. Che Altezza! Imperatrice
Sarai di questo impero: oggi le chiome
Tu fregerai del glorioso segno,
Cui la suora del sole impose il nome.
Mirmicaina. Se la vuol che l’intenda,
No la me parla turco.
Albumazar.   Anzi destino,
In grazia tua, far che il mio regno tutto
Dell’idioma italiano oggi si servi.
Mi spiegherò più chiaro:
Io voglio, come s’usa alle regine,
Coronar colla luna il tuo bel crine.

  1. Nelle edd. Tevernio (t. III, 1753) e Zatta (t. 43, 1795) è stampato: traschi-mintoca.