Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
526 | ATTO SECONDO |
SCENA XII.
Cecco e Lisetta in trono; Bonafede, Ecclitico e Clarice.
Ed io cosa farò?
La mia stella ancor io non troverò?
Cecco. Ecclitico, che siete
Del mio trono lunar cerimoniere,
Con Clarice gentil fate il bracciere.
Ecclitico. Prontamente obbedisco.
Bonafede. Eh no, non voglio
Che mia figlia da un uom sia accompagnata.
Cecco. L’usanza è praticata
Ancor nel vostro mondo,
Ma si serve da noi sol per rispetto,
E non lo fanno qui con altr’oggetto.
Bonafede. Taccio, non so che dir.
Clarice. Vado contenta
A contemplar d’appresso
Le lunatiche sfere
Col lunatico mio cerimoniere.
Quanta gente che sospira
Di veder cos’è la luna,
Ma non hanno la fortuna
Di poterla contemplar.
Chi non vede,
Il falso crede;
Ciaschedun saper pretende.
Più che studia, manco intende,
E si lascia corbellar. (parte, servita da Ecclitico