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512 | ATTO SECONDO |
SCENA IV.
Bonafede solo.
Ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
Ma s’ella qui verrà,
Forse si cangerà. Ben mi ricordo
Del bellissimo caso
Della donna menata per il naso.
SCENA V.
A Vostra Maestà.
Cecco. Chi siete voi,
Che indrizza i suoi saluti
Alla maestà nostra, e non a noi?
Bonafede. Perdoni; io fo all’usanza
Del mondo sublunar dove son nato.
Cecco. Sì, sì, sono informato,
Che là nel vostro mondo
Trionfa l’albagia,
Nè di titoli mai v' è carestia.
Bonafede. Dice ben... Ma che vedo!
Quivi il signor Ernesto?
Ernesto. V’ingannate.
Io stella sono, ed Esperò m’appello;
SCENA IV.
Bonafede solo.
Ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
Ma s’ella qui verrà,
Forse si cangerà. Ben mi ricordo
Del bellissimo caso
Della donna menata per il naso.
SCENA V.
A Vostra Maestà.
Cecco. Chi siete voi,
Che indrizza i suoi saluti
Alla maestà nostra, e non a noi?
Bonafede. Perdoni; io fo all’usanza
Del mondo sublunar dove son nato.
Cecco. Sì, sì, sono informato,
Che là nel vostro mondo
Trionfa l’albagia,
Nè di titoli mai v' è carestia.
Bonafede. Dice ben... Ma che vedo!
Quivi il signor Ernesto?
Ernesto. V’ingannate.
Io stella sono, ed Esperò m’appello;