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506 | ATTO PRIMO |
Clarice. Era mortale, questo si sa.
Ecclitico. Lascio a Lisetta cento ducati,
Quando il marito ritroverà.
Lisetta. Era assai vecchio, questo si sa.
Ecclitico. Povero vecchio, più nol vedrete!
Clarice. | a due | Ahi che tormento, che voi mi date! | |
Lisetta. |
Ecclitico. Pronta è la dote, se la volete.
Lisetta. | a due | Mi fate ridere, mi consolate. | |
Clarice. | Viva chi vive. | ||
a tre | Chi è morto, è morto. | ||
Dolce conforto | |||
La dote sarà.1 |
Fine dell’Atto Primo.
Segue il Ballo, nel quale si rappresenta il Mondo della Luna in un globo trasparente, con V Astrologo ed il credulo che fanno le loro osservazioni, derisi dalle Donne che attendono l’effetto dell’impostura. S’apre il globo ed escono da quello due Uomini e due Donne lunari, che si figurano esser quelli veduti già da Bonafede col canocchiale, e descritti nelle sue canzonette; dopo di che s’uniscono, ed intrecciano le loro danze.
- ↑ Nell’ed. Zatta: “a due Viva chi vive, chi è morto è morto’ — Dolce conforto la dote sarà”.