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IL MONDO DELLA LUNA 497
O ch’io lo guarirei,

O che al mondo di là lo manderei!
Flaminia. Vorreste forse avvelenarlo?
Clarice.   Oibò!
Ma il segreto io so.
Con cui questi gelosi
Dalle donne si fan morir rabbiosi.
Flaminia. Se l’accordasse il padre,
Spererei con Ernesto esser felice.
Clarice. Lo spererei anch’io
Con Ecclitico mio.
Flaminia. Quell’Ecclitico vostro
È un uom ch’altro non pensa,
Che a contemplar or l’una, or l’altra stella.
Clarice. Questo è quello, sorella,
Che in lui mi piace più.
Finchè ei pensa alla luna, ovvero al sole,
La sua moglie farà quello che vuole.
Flaminia. Ma il genitore io temo
Non vorrà soddisfarci.
Clarice.   Evvi in tal caso
Un ottimo espediente:
Maritarci da noi senza dir niente.
Flaminia. Ciò so che non conviene a onesta figlia,
Ma se amor mi consiglia,
E il padre a me si oppone,
Io temo che all’amor ceda ragione.
  Ragion nell’alma siede
  Regina dei pensieri,
  Ma si disarma e cede,
  Se la combatte amor.
  E amor se occupa il trono,
  Di re si fa tiranno,
  E sia tributo, o dono,
  Vuol tutto il nostro cor.