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IL MONDO DELLA LUNA 495
Ernesto. Vado in questo momento

Denaro a provveder. Tu va, m’attendi
D’Ecclitico all’albergo, ove domani,
Mercè il di lui talento,
Spero che l’amor mio sarà contento.
  Begli occhi1 vezzosi
  Dell’idolo amato,
  Brillate amorosi2,
  Sperate che il fato
  Cangiar si dovrà.
  Bei labbri ridenti
  Del viso che adoro,
  Sarete contenti,
  Che il nostro ristoro
  Lontan non sarà.

SCENA VI.

Cecco solo.

Qualche volta il padron mi fa da ridere.

Ei segue il mondo stolido;
Cambia alle cose il termine,
E il nome cambia bene spesso agli uomini.
Per esempio, a un ipocrita
Si dice uom divotissimo,
All’avaro si dice un bravo economo,
E generoso vien chiamato il prodigo.
Così appella talun bella la femmina,
Perchè sul volto suo la biacca semina.
  Mi fanno ridere
  Quelli che credono
  Che quel che vedono
  Sia verità.

  1. Fenzo: Begl’occhj.
  2. Guibert-Orgeas e Zatta: Brillanti amorosi.