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d’essere essa la baronessa, per pigliare all’amo un tal napoletano, il quale a sua volta si faceva creder nobile, per riuscire a sposare la creduta baronessa" (M. Scherillo, L’Opera buffa Napoletana, in Collezione settecentesca Sandron, 1916, p. 164: giustamente lo Scherillo ricorda a tal proposito l’avventura galante di Gil Blas con Laura, nel cap. 5, libro III, del famoso romanzo). Ma travestimenti consimili non mancano negli stessi Intermezzi per musica: vedasi, per esempio, il Tulipano (1734) dell’avv. Antonio Cori, fintosi marchese. Per curiosità aggiungiamo un “divertimento per musica” offerto a Modena nel 1727, Zanina finta contessa (Gandini, Cronistoria dei teatri di Modena, Modena, 1873, Parte I, p. 58) e la Finta contessina farsetta per musica rappresentata a Roma nel 1751 (Sonneck, I, 509).

Il libretto del Finto principe non porta il nome dell’autore, nè quello del compositore: tuttavia non lo escluse il Goldoni dall’elenco delle sue opere giocose, edito in fine dei Mémoires. Non tutte sue sono le ariette serie, segnate con l’asterisco: alcune appartengono al Metastasio. Questo misero dramma romanzesco, malamente abborracciato, in cui ci tocca assistere a stolidi amori e a duelli più stolidi, perfino fra due donne, nulla conserva di veramente comico, che sia nuovo o non sia volgare. Si badi poi che i personaggi comici sono tutti servi, come nei melodrammi del Seicento. Più vivace Lesbina, specie nell’arietta settecentesca:”Quando ci salta - La mosca al naso ecc. ". Quella Lindora poi, “in abito di pellegrina”, ci riconduce ai vecchi Intermezzi e alle antiche commedie del Cecchi, del Bargagli. del Piccolomini, del Dattorno, del Vittori, di Carlo Torre (v. Allacci). Quanto alla musica, si formò un pasticcio, come pare, d’arie già note (“musica di diversi: v. Allacci). Della recita nel teatro di S. Cassiano, nell’autunno del 1749 non fece alcun cenno il Gradenigo nei suoi Notatorj; e non sappiamo d’altre recite. - Il Florimo cita un Finto principe a Firenze, nel 1768, musicato dal Paisiello (Andrea Della Corte, Paisiello, Torino, 1922, p. 256). Una Finta Principessa di Filippo Livigni musicò l’Alessandri (Venezia, 1782; Genova, 1783; Bologna 1784 ecc.) e un’altra il Marinelli (Venezia, 1796: v. Wiel e Sonneck).

Il dramma del Goldoni fu ristampato in tutte le raccolte delle sue opere giocose: Venezia. Tevernin, t. Il, 1753; Torino, Olzati, t II, 1757; Venezia, Savioli, t, III, 1770; Torino, Guibert e Orgeas, t IV, 1777; e Venezia, Zatta, L XXXIX (cl. IV, t. 5), 1794. La data della prima recita segnata nell’ed. Zatta, 1753, è fantastica.

G. O.