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IL FINTO PRINCIPE | 469 |
SCENA IV.
Roberto, poi Rosmira.
Chi vilmente la cede e l’abbandona.
Rosmira. Principe, il Ciel pietoso
Preservò la tua vita.
Roberto. Ah non è questo
L’unico, nè il maggior dono de’ Numi.
Rosmira. E qual fia?
Roberto. La tua mano. A me la cesse
Il principe Ferrante,
Delle ricchezze tue, non di te amante.
Rosmira. E il padre che dirà?
Roberto. Miglior consiglio
Crederà liberarsi
Da chi pubblico rese il suo disprezzo
Vendendo l’amor suo per un vil prezzo.
Quegli occhi vezzosi,
Che prezzo non hanno,
Mercede saranno
D’un tenero amore,
E intanto il mio core
Ripieno è d’ardor.
Quei labbri amorosi
Ripieno è d’ardor.
Saran mio tesoro;
Ripieno è d’ardor.
Saranno il ristoro
Ripieno è d’ardor.
Del fido mio cor. (parte
SCENA V.
Rosmira, poi Dorinda.
Per l’amor di Roberto. Ah, se fia vero