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IL FINTO PRINCIPE 463
Floro.   Ecco la mano.

Lindora. Traditor, inumano,
Così m’abbandonasti?
Floro. Ora sono tuo sposo, e ciò ti basti.

SCENA XIV.

Lesbina e detti.

Lesbina. Olà, che cosa fate?

Lindora. Voi qua! come ci entrate?
Lesbina. C’entro, perchè cotesto è sposo mio.
Lindora. In questo punto l’ho da sposar io.
Floro. (Ora sì che sto bene!)
Lesbina.   Andiam.
Lindora.   Venite.
Lesbina. Ah, se voi mi tradite,
Con questo ferro vi trapasso il core. (cava lo stile
Lindora. Se m’inganni, t’ammazzo, o traditore.
(lo minaccia con la spada
Floro. Alto, alto, che diavolo fate?
Son in mezzo a due donne arrabbiate.
Lesbina. Sua eccellenza mi deve sposare.
Lindora. Sua eccellenza sposar dovrà me.
Floro. E con meco, che son eccellenza,
Voi trattate con tanta insolenza?
Lesbina. Non vuol essere lei strapazzato?
Floro. Strapazzato, ma non ammazzato.
Lindora. Non vuol esser mio sposo diletto?
Floro. Fa passar la paura l’affetto.
Lindora. Qua la mano.
Lesbina.   La mano vogl’io.
Floro. Son Ferrante.
Lindora.   Sei Floro.
Lesbina.   Sei mio.