Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
39 |
PROLOGO1.
LA MUSICA.
IL GENIO DELL’ADRIA.
LA COMMEDIA sola si trova in Scena.
Care spiagge adorate, a voi ritorno,
E qui dove non turba
L’allegrezza comun ombra funesta,
Più che mai lieta in viso,
Nuovi stimoli reco al dolce riso.
Agli atti, ai detti, a queste vesti, a questo
Mascherato sembiante,
Può comprender ciascun il nome mio:
La Commedia son io:
Quella che su le scene
Dà lode alla virtù, biasmo agli errori,
Mostrando in varie guise
Le donne, i cavalier, l’armi e gli amori;
Quella per cui sovente
Di sè mirando il vergognoso esempio,
Detesta il vizio, e divien giusto un empio.
A chi crede un vago volto
Posseder senza difetto,
Quel cristallo parla schietto,
E gli dice: Mira, o stolto,
Quanti errori ha tua beltà.
- ↑ Nell’ed. Zatta (t. 36, ossia II della parte IV) questo Prologo è intitolato: La Gara tra la Commedia e la Musica. Introduzione.