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IL FINTO PRINCIPE 457
Floro.   Siete bella,

Vi vuò ben, mi piacete, e tanto basta:
Le donne sono tutte d’una pasta.
Lesbina. Ma qui vostra eccellenza
È venuto a sposar la principessa.
Floro. Codesta dottoressa
Mi sprezza e non mi vuole.
Facciam poche parole.
Bella, se mi volete, io vostro sono:
Il mio cor, la mia man, tutto vi dono.
Lesbina. Oh signore, davvero mi vergogno.
Floro. Vergognarvi? di che?
Lesbina.   Vostra eccellenza...
Floro. Orsù, lasciam andare
Titoli e cerimonie.
Se piacermi bramate,
Voglio che in confidenza mi trattiate.
Lesbina. Dirò dunque, che lei...
Floro.   Non voglio il lei.
Lesbina. Voi, signor...
Floro.   Confidente ancora 1 più.
Lesbina. Come v’ho da parlar?
Floro.   Datemi il tu.
Datemi della bestia e del somaro;
Più che mi strapazzate, e più l’ho caro.
Lesbina. (È un bell’umor davvero!
Lo voglio contentar). Ehi, bestia matta,
Che facciamo? Mi sposi, o non mi sposi?
Floro. Brava, ti sposerò.
Lesbina. Sposami, che se no,
Asino tu sarai, non cavaliere.
Floro. Oh cara! Oh che piacere,
Sentirsi strapazzar! Tirate avanti.

  1. Nel testo: ancor.