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454 ATTO SECONDO
Rosmira. Il genitore impone,

Ch’io vi porga la destra,
Ma pria che divenir di voi consorte,
Volentieri sarei sposa di morte.
Floro. Grazie del buon amor che mi portate;
Ma dite in cortesia,
Perchè avete voi meco antipatia?
Rosmira. Voglio in questo appagarvi,
Sol per disingannarvi.
Per voi non sento affetto,
Perchè bramo ed adoro un altro oggetto.
Floro. Brava, così mi piace,
Dir il vero alla prima;
È la sincerità quel che si stima.
Rosmira. Dunque, se l’amor mio
Voi sperar non potete,
Signor, che risolvete?
Floro. Perchè d’esser sincera avete il vanto,
Io risolvo sposarvi tanto e tanto.
Rosmira. Benchè odioso mi siete1?
Floro.   E che m’importa?
Poche sono le mogli,
Ch’amano i lor mariti,
E fingono d’amarli.
Una virtù di più voi possedete;
Abborrite il marito, e non fingete.
Rosmira. Pago di me sareste
Senz’aver il mio cor?
Floro.   Del vostro core
Cosa farne dovrei?
Di donna il core è un’ideal mercede.
Mi basta posseder quel che si vede.
Rosmira. È un desio stravagante.
Floro. E un desio da Ferrante.

  1. Così nel testo.