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452 | ATTO SECONDO |
Dell’ardito rival contro il valore,
Il tuo cor, la tua fede, il nostro amore.
* Senza procelle ancora
Si perde quel nocchiero,
Che lento in sulla prora
Passa dormendo il dì.
Sognava il suo pensiero
Di naufragar fra l’onde,
Chi lo trovò alle sponde
Allor che i lumi aprì 1.
SCENA VI.
Rosmira, poi Dorinda.
Che lo spinse al cimento? Ah principessa,
Corri, vola, raggiungi il tuo germano.
Con il ferro alla mano
Va in traccia di Ferrante, e la sua vita 2
Pone a rischio per noi.
In difesa di lui vanne, se puoi.
Dorinda. Non è alla destra mia
Insolita costanza usar il brando.
Con le fiere pugnai, minor periglio
Fia pugnar con Ferrante; e se Roberto
Per vincer non avrà poter che basti,
Invano al mio valor fia che contrasti.
Rosmira. Generosa donzella,
Ammiro il tuo coraggio;
- ↑ Quest’arietta, soppressa nell’ed. Zatta, è di Pietro Metastasio, nell’atto II. scena 4, dell’Alessandro nell’Indie (1729). Ma il M. dice: Sognava il suo pensiero — Forse le amiche sponde; — Ma si trovò fra l’onde ecc. Il testo goldoniano non è chiaro.
- ↑ Così l’ed. Fenzo e le varie ristampe. Nell’ed. Zatta è stampato: Va in traccia di Ferrante; ei la tua vita ecc.