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IL NEGLIGENTE 395


SCENA IV.

Filiberto, poi Porporina e Pasquino.

Filiberto. Manco mal che la sorte mi provede.

Mi ama Aurelia; Cornelio è tutto fede.
Porporina. (Ecco il padron.)
(parlano in disparte fra di loro, non sentiti da Filiberto
Pasquino. (Chiediamogli perdono).
Porporina. (Se vogliamo ottenerlo,
Fingiam d’esser nemici).
Pasquino. (E poi1 in cucina torneremo amici).
Filiberto. Io far l’aggiustamento?
Non lo faccio in due anni. Oh che tormento!
Porporina. Signor padron.
Pasquino.   Signor padrone mio.
Porporina. Io vi chiedo perdono.
Pasquino. Pietà Pasquin vi chiede.
Porporina. Io vi bacio la man.
Pasquino.   Vi bacio il piede.
Filiberto. Temerari, bricconi.
Porporina. Signore, io non volevo.
È stato lui.
Pasquino.   È stata lei che ha detto:
Piglia, piglia, Pasquino.
Porporina. Non è ver, malandrino.
Sei stato tu. Colui è un disgraziato, (a Filiberto
Mezzo il vin della botte ha tracannato.
Pasquino. Lei fa l’amor con tutti;
E giù per i balcon cala i presciutti.
Porporina. Chi ha venduta la legna?
Pasquino.   E la farina
Chi l’ha mandata via?
Porporina. Vi vuò scoprir.
Pasquino.   Ti voglio far la spia.

  1. Zatta: Poi.