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372 ATTO PRIMO


Porporina.   Vi fa sapere

Esser la vostra causa in spedizione.
Filiberto. Oh che bella ragione!
Si spedisca. La nuova aspetterò.
Porporina. Vi vorrà del denar.
Filiberto. Ne manderò.
Senti, ho un pò’d’appetito;
Fammi una pietanzina,
Cara mia Porporina.
Porporina. Ma spicciatevi prima il palazzista1.
O vestitevi e andate,
O ajmen qualche risposta a lui mandate.
Filiberto. Ehi Pasquino.

SCENA III.

Pasquino e detti.

Pasquino.   Signor. (di dentro

Filiberto.   Vien qui.
Pasquino.   Non posso.
Filiberto. Perchè?
Pasquino.   Fo colazione.
Filiberto. Poverino, ha ragione.
Finisci, e poi verrai.
Porporina. (Eh, più sciocco padron non vidi mai).
Filiberto. Bisogna compatir la servitù.
Tutto il dì s’affatica,
E vuol la carità
Che un’ora gli si dia di libertà.
Pasquino. Eccomi. Ho fatto presto?

  1. “Nome che si dava ai causidici e a tutti quegli altri, i quali avean ministero nel palazzo, cioè presso i tribunali”: Lessico Veneto compilato da Fabio Mutinelli, Venezia. 1851. V. anche Boerio, Diz. del dialetto veneziano, e Ferro, Dizionario del diritto comune e veneto ecc.