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24 PARTE SECONDA
Nel mirarlo sì brutto un gran spavento.

Arsinoe. Via, non temer, non ti starò lontana.
Bellide. Par il diavolo proprio in forma umana.
Arsinoe. Eh Bellide, coraggio.
Bellide. Che mai sarà? Le donne per natura
Del diavolo non sanno aver paura.
Ecco, gli bagno il volto:
Poverin, poverino,
Par che respiri un poco.
Oh che acqua prodigiosa!
Voglio, quando è così, crescer la dosa.
Ma che veggo? Signora, oh che portento!
Si rischiara il color dal lato manco:
Il volto è mezzo nero e mezzo bianco.
Arsinoe. Qualche inganno tem’io. Finti colori
Saranno quelli al certo.
Aristide.   Oimè!
Bellide.   Sentite,
Ch’egli respira forte.
Aristide. Chi mi toglie alla morte? (s'alza
Arsinoe. Alla voce, all’aspetto, ancorchè informe,
Aristide mi sembra.
Bellide.   Al certo è desso.
Arsinoe. Oh felice avventura!
Bellide.   Oh bel successo!
Aristide. Che mirate, occhi miei? Quest’è la sposa.
Arsinoe. Sì, bell’idolo mio,
La tua1 sposa son io; sì, quella sono,
Che costante al tuo2 amor ricusa un trono.
Aristide. Cara, ti stringo al seno.
Bellide.   Al giorno d’oggi
Credetemi, signor, è una gran sorte,
Ritrovar fedeltà nella consorte.

  1. Nelle edd. Tev. e Zatta, per errore: sua.
  2. Tev. e Zatta: suo.