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L'ARCADIA IN BRENTA 305
Foresto.   Alzatevi di grazia.

Fabrizio. Voi avete timor ch’io m’addormenti;
Pericolo non v’è, ma per gradirvi
M’alzerò; via, parlate.
(S’alza, e si accosta bel bello al poggio della poltrona.
Foresto. Ora, signor, sappiate
Che non v’è più denaro...
Fabrizio.   Bene.
Foresto.   Che io
Non so più come far; che oggi s’aspetta
Nuova foresteria... (Fabrizio s’addormenta
E buona notte di vossignoria.
Signor Fabrizio... Ehi, signor Fabrizio...
Signor Fabrizio... (più forte
Fabrizio.   Che! come!
Foresto.   Voi siete
Impastato di sonno.
Fabrizio.   Io? Che dite?
Dormo io? Signor no. Eccomi lesto.
Foresto. Venite qua. (lo prende per una mano, e lo tien forte
Fabrizio.   Son qua.
Foresto.   Vi torno a dire,
Signor Fabrizio caro,
Che ci vuol del denaro.
Fabrizio.   Ed io risponderò:
Signor Foresto caro, non ne ho.
Foresto. Ma che fare dovrò
Per supplire l’impegno in cui voi siete?
Fabrizio. Fate quel che volete.
Foresto. Non v’è denaro?
Fabrizio.   Oibò.
Foresto.   Grano?
Fabrizio.   È venduto.
Foresto. Quei cavalli indiscreti,
Che mangian tanto fieno,