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le rappresenrazioni nel piccolo teatro Giustiniani a S. Moisè, la sera di S. Stefano. 26 dic. 1748, ebbe immensa fortuna: fu recitata nel 1750 a Verona (carnovale: v. Spinelli cit., pp. 176-177), a Padova (v. anche Brunelli, I teatri di Padova, Padova, 1921, p. 138), a Milano (estate: v. Paglicci-Brozzi, Il R. Ducal Teatro di Milano nel sec. XVIII, estratto dalla Gazzetta Musicale di Milano, 1893-94, p. 120) e forse a Braunschweig (Bronsevico: il libretto porta il nome del Ciampi: v. Sonneck cit., p. 218); nel 1751 a Bologna (carnevale: v. Ricci, I teatri di Bologna, p. 467) e a Strasburgo (Argentina: nel libretto c’è il nome del Ciampi: v. Sonneck, 218); nel 1755 a Pesaro, col titolo che diventò poi comune di Bertoldo in Corte (v. libretto presso il Liceo Musicale di Bologna: ancora tre atti, ma il testo è abbreviato e le arie mutate; musica del Ciampi. Bertoldo è il Manelli, Betta è Anna Tonelli, Cacasenno è Catterina Tonelli), e nell’anno stesso a Ferrara (il libretto porta il nome del Ciampi: v. Sonneck, 218 e Liceo di Bologna c. s.) e a Genova (Piovano, l. c., 1906, p. 717); nel 1758 a Piacenza (v. libretto presso Liceo Mus. di Boi.: Alboino è la Sig.a Giuseppa Biggiogera, Bertoldino è Carlo Paganini, Bertoldo è Pietro Biggiogero: musica del Ciampi); nel 1760 a Trieste (carnovale: v. Notatorj Gradenigo, 17 ott 1759).

Ridotto a semplice Intermezzo di due soli atti, fu cantato a Parigi dal 9 nov. 1753 al 12 febbraio 1754 col titolo di Bertoldo in Corte (“Intermezzo per musica in due Atti da rappresentarsi in Parigi nel Teatro dell’Operò l’anno 1753, Paris, Delormel, 1753”: v. Florentia, catal. XXII, genn. 1928, p. 21, n. 238) dalla famosa compagnia di buffi del Bambini, della quale erano personaggi principali Anna Tonelli (Babet, moglie di Bertoldino) e Pietro Mannelli (Bertoldo: v. Ghino Lazzeri, La vita e l’opera letteraria di Ranieri Calzabigi, Città di Castello, 1907, pp. 104 sgg. e Appendice, a proposito della Lulliade). Leggesi nella Histoire du Théâtre de l’Academie Royale de musique en France di Durey di Noinville (2 éd., 1/57): “La musique est du sieur Vincent Ciampi, à laquelle on a ajouté plusieurs ariettes de différens maîtres... Le Poème est assez bien écrit..; presque toutes les ariettes sont d’une grande beauté” (cit. da O. G. Sonneck, in Ciampi’s”Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno” and Favart’ s “Ninette à la Cour”, nel vol. intitolato Miscellaneous Studies in the History of Music, New York, 1921, pp. 120-121). E negli Anecdotiques Dramatiques di Clément et de Laporte (1755): “La musique de cet Intermède est peu-être la plus brillante, en ce genre, qu’ on ait encore entendue au théâtre” (Sonneck, l. c., 121). E Grimm nella sua Correspondance littéraire, in data I genn. 1754: “Malgré cela, les bouffons sont toujours à l’Opéra et ont donné en dernier lieu un intermède intitulé Bertholde à la Cour, qui a eu un plus grand succès qu’ aucun des précédents” (t. II, éd. Tourneur, p. 312). Si badi che nella stessa stagione si cantarono a Parigi la Serva padrona, Livietta e Tracollo e il Maestro di musica del Pergolesi.

Nel 1755 Favart s’impadronì della Menghina goldoniana e ne fece una graziosa e spiritosa Ninette à la Cour ou le Caprice amoureux”comédie en deux actes, mêlée d’ariettes, parodiées de Bertholde à la Cour par M. Favart Représentée pour la première fois par les Comédiens italiens ordinaires du Roi, le mercredi 12 mars 1756 et ci-devant en trois actes le 12 février 1755”