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268 | ATTO SECONDO |
Vieni, vieni.
Cacasenno. Ho paura.
Erminio. Vieni a far colazione.
Cacasenno. Col pane, o col bastone?
Erminio. Vieni, e sarai contento.
Cacasenno. Ho paura di qualche tradimento.
Erminio. Orsù, perchè tu veda,
Ch’io ti parlo sincero,
Prendi questi denari e questi dolci:
Mangia, godi, trastulla, e non temere.
Cacasenno. Cose buone? denari? oh che piacere!
Me li donate a me? son tutti miei?
Mamma, venite pur tutta giuliva.
Cose dolci e denari? evviva, evviva.
Oh quanto contento
Ch’io provo, ch’io sento!
Le belle monete
Consolano il core,
E il dolce sapore
Diletto mi dà.
La la ra la le la,
La la ra la la. (e saltando parte
SCENA X.
Erminio solo.
Prender dovrem da questo
Scimunito ragazzo.
Egli riesce grazioso, ancorché pazzo.
Son tre degni soggetti
Padre, figlio e nipote.
Il vecchio è un gran volpione;