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258 | ATTO SECONDO |
Ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah. (ride
Re. Or sì che la bellezza
Tutta risplende in voi.
Menghina. Lo sappiamo anche noi.
Erminio. Di voi più bel sembiante
Si cercherebbe invano.
Menghina. Baciatemi la mano.
Erminio. Volentieri.
Re. E di fare lo stesso io non ricuso.
Menghina. Lo so, lo so; tal complimento è in uso.
Re. Ma voi state assai bene.
Menghina. E pur non son contenta.
Quest’abito non è fatto alla moda;
Ha poca, ha poca coda,
Tutto mi sembra stretto.
Che busto maledetto!
Non so come si possa,
Per bella comparir, rompersi l’ossa.
Erminio. E pur dice il proverbio:
Chi bella vuol parere,
La pelle ha da dolere.
Menghina. Ed io vi dico:
Chi è brutta di natura,
Farsi bella con arte invan procura.
Re. Ma voi che bella siete,
Così più risplendete.
Menghina. Obbligatissima. (ironica
Burlar lei si compiace:
Lei m’adula, signor, e pur mi piace.
Erminio. Più rispetto col re.
Menghina. Fra genti grandi
Non passa differenza,
E si tratta fra noi con confidenza.
Re. Brava, così mi piace.